Situata nella media valle del Serchio, sul versante sinistro del fiume, a 410 metri d'altezza, Barga è un caratteristico borgo della Garfagnana in provincia di Lucca.
Questa valle e' generata dal fiume Serchio e dai suoi corsi d'acqua, è uno scrigno pieno di ricchezze naturali, racchiusa tra le catene dell'Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane.
Una di queste montagne, il Monte Forato, è ben visibile dalle nostre ville e in particolari giorni dell'anno, guardando in quella direzione,si può assistere a uno spettacolo unico: il sole all'orizzonte scompare dietro la vetta per poi riapparire improvvisamente, dopo qualche minuto, dal grande foro nella montagna.
Un posto perfetto per entrare in contatto con la natura, che regala una insolita gamma di immagini e colori, e le tradizioni toscane. Scoprire la Garfagnana a cavallo, a piedi, in mountain bike, seguendo i sentieri e le antiche mulattiere significa rivivere la storia di queste montagne.
In questo splendido contesto si trova il nostro resort.
Nella parte più alta del borgo, laddove lo sguardo si spinge fino alle Alpi Apuane e si può godere di una splendida vista di tutta l'area, è situato il Duomo,una costruzione romanica dell' XI secolo dedicata a San Cristoforo, con la facciata in albarese, la cui caratteristica è quella di assumere tonalità diverse a seconda delle condizioni climatiche. Il portale principale presenta due colonne sormontate da leoni e da un architrave raffigurante scene di vendemmia. La torre campanaria, ornata di merli, con bifore e trifore ha ispirato al poeta Giovanni Pascoli, durante il suo soggiorno , la lirica 'L'ora di Barga'. Sul grande giardino che circonda il Duomo , l'Arringo, si affaccia il Palazzo Pretorio, antica sede dei commissari fiorentini, sotto la cui Loggia è ancora possibile ammirare le unità di misura utilizzate a quel tempo, come lo 'staio' e il 'braccio'. L'edificio è oggi sede del Museo Civico.
Nel 1895 il Pascoli, che da tempo era in cerca di un luogo appartato e tranquillo, acquistò una grande casa a Castelvecchio di Barga, dove abitò con la sorella fino al 1912, anno della sua morte. In questa villa il Pascoli compose i 'Canti di Castelvecchio', la raccolta 'Myricae', i 'Primi Poemetti' e i 'Poemi Conviviali'. Oggi la villa è una casa museo nella quale sono stati conservati intatti gli arredi ed è possibile ammirare oggetti e documenti appartenuti al poeta, nonché suoi stessi manoscritti.In una cappella vicina alla villa è collocata la tomba del poeta e quella di sua sorella Maria.
I vicoli della Barga antica catturano l'essenza vera della Toscana con i suoi palazzi storici, le mura, gli archi, le tortuose scalinate e caffè/ristoranti che servono un'ottima cucina locale.
Cenni storici:
I primi insediamenti nella zona di Barga risalgono all'età neolitica, epoca in cui vi abitavano tribù di origine ligure. La storia ufficiale della comunità di Barga inizia nel X secolo, come testimoniano alcuni documenti storici attestanti che in quel tempo la città era feudo della famiglia longobarda dei Rolandinghi. Nel corso del secolo XI si alternarono alla guida della città diverse signorie fin quando Barga dovette sottomettersi alla dominazione della potente città di Lucca. Nonostante i molteplici tentativi di ribellione alla dominazione lucchese, Barga conobbe in quel periodo un notevole sviluppo economico come mercato dei prodotti provenienti dalle località vicine. Nel 1272 Barghesano di Bonaventura inventò il primo filatoio favorendo lo sviluppo della manifattura e del commercio della seta. A Barga giungevano numerosi mercanti a vendere le loro merci e fu allora che Lucca, vedendo compromessa la propria attività commerciale, impose prima un pesante dazio sui prodotti acquistati dai mercanti e poi, essendosi diffuso il contrabbando, assediò e distrusse la città alla fine del XIV secolo. Solo nel 1316 Barga iniziò a popolarsi grazie all'intervento di Castruccio Castracani che, divenuto signore di Lucca, fece ricostruire la città. Dopo la morte del Castracani, avvenuta nel 1328, Barga fu contesa dalle due potenti città di Firenze e Pisa fino al 1341, anno in cui la comunità di Barga si sottomise volontariamente alla Repubblica Fiorentina rimanendo sotto la sua giurisdizione fino all'avvento dei Lorena. Durante la dominazione fiorentina Barga godette di numerosi privilegi, in primo luogo dell'esenzione da numerose imposte che favorì la crescita economica del borgo, la cui principale attività continuò a essere il commercio. Nei primi anni del XIX secolo la famiglia dei Lorena si insediò al potere di Barga e vi rimase fino all'invasione del territorio da parte delle truppe francesi capeggiate da Napoleone Bonaparte. Nel 1861 Barga venne annessa al Regno d'Italia ad opera del Re Vittorio Emanuele II di Savoia.